Perché progettare giornali per i tablets quando abbiamo il responsive design?

Dentro di me questa polemica ha radici profonde ed è scaturita prima ancora che si parlasse del responsive design, si limitava alla prima parte della domanda. Assoluta! Perché fare giornali per i tablets?
E ancora più radicale, “perché i tablets”?
Sin da quando sono stati introdotti i primi modelli, mi sono chiesto “a che cosa servono”?
Gli amici mi hanno sempre spiegato che hanno un senso e Andrea aveva aggiunto anche qualcosa di molto intrigante: “Non servono per le cose che abbiamo ora, ma per le cose che verranno e che verranno create grazie alla loro presenza sul mercato.
Sandro invece mi ha dato altre spiegazioni. C’è tutta una fascia di utenti refrattaria all’uso dei portatili e dei pc che beneficerà, grazie ai tablets, dell’uso della rete.
Va bene, in parte mi hanno convinto ma non completamente.

Ques’estate, nel preparare la valigia per pochi giorni di vacanza, ho messo nello zaino il pc portatile e ho lasciato a casa il tablet che ho comperato per motivi di lavoro (minima memoria, con connessione Wi-Fi).
Non ha la connessione USB, non ha la tastiera, ha uno schermo piccolo e io non capisco perché dovrei leggere a pagamento delle notizie quando le cerco e le trovo sulla rete.

Un conto quelli pensati per i libri (non sono comunque un divoratore di libri) che non sono retroilluminati e possono essere usati anche sotto la luce del sole e non costano una cifra, ma gli altri?
Con settecento euro si possono comperare due portatili.
Su da bravi!

Fatto sta che Steve Job ha avuto ragione e io molto meno.
Ma non rinnego nulla di quello che ho detto a tutti gli operatori del settore quando mi hanno chiesto un parere. Anche se c’è sempre la fila per comperare i nuovi modelli dell’iPad.

Ed ora arriviamo ai giornali.
Io ho già manifestato le mie perplessità sulle versioni digitali delle riviste per i tablets nel gruppo “Editoria Italiana” su LinkedIn e nel gruppo “Iscritti all’Ordine dei Giornalisti” dove ho posto la stessa domanda.

Io non riesco a capire perché dovrei abbonarmi o comperare una copia di una rivista digitale qualunque essa sia quando ho contenuti gratuiti sull’web dove, tra l’altro, posso anche condividere questi contenuti, commentarli e discuterli con altri, oppure pubblicarli nella mia versione personale di feedly o di paper.li.

Forse io non faccio testo! Lo spero per tutti quegli editori che hanno investito su questo versante.

https://youtube.com/watch?v=RJee5C4xuno%3Frel%3D0%26wmode%3Dopaque

 


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